A seguito di tre giorni di workshop (La plasticità del sé. 7,8,9 luglio 2018) con Silvia Celeste Calcagno sarà presentata al pubblico, al Museo Carlo Zauli di Faenza (RA), l’installazione che l’artista ha realizzato ad hoc per tale occasione e che sarà possibile visitare fino al 25 luglio 2018.
“Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”. Le parole di Lavoisier sembrano rievocarsi come un mantra illuminista davanti alle immagini proposte per il Solo Show dedicato da Silvia Celeste Calcagno alla Plasticità del sé. È un’indagine scientifica dell’anima, quella operata dall’artista utilizzando video in sequenza e immagini in dissolvenza, un percorso evocativo che invita ciascuno ad oltrepassare la soglia di ciò che crede di conoscere per giungere alle profondità insondabili della propria coscienza, da cui rinascere mutato. Room 60, elaborato per questa specifica occasione, si presenta come un progetto volto a porre chi guarda in relazione con le sensazioni suscitate dall’ineluttabilità dell’esistere in rapporto al non esistere: un’installazione spiazzante in cui la ciclicità e la fissità guidano attraverso un’interiorità specchiante. All’interno degli spazi emotivi il cambiamento resta, perno paradossalmente saldo, unica garanzia di continuo equilibrio.